Prezzi dei ricambi alle stelle, è allarme contraffazione

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Negli ultimi tre anni i prezzi dei ricambi hanno subito un’impennata: si è passati dal 4% fino ad oltre il 30% di aumento medio. Lo rileva uno studio di DAT Italia, azienda leader dell’automotive, che ne evidenzia anche le pesanti conseguenze sui costi delle riparazioni e delle assicurazioni.

L’analisi ha preso in considerazione i prezzi dei ricambi di carrozzeria più colpiti nei sinistri (paraurti, parafanghi, porte, parabrezza, fari etc) e le auto più vendute.

Si va dalla Fiat, che in tre anni si è “accontentata” del 4-5%, alle Volkswagen Golf (16-35%) e alle Toyota Yaris (13-23%), passando per Renault Clio (7-30%), Peugeot (4-7%) e Ford (6-18%). Di contro, negli ultimi cinque anni il costo della manodopera pagato dalle assicurazioni si è ridotto del 5%, mentre l’importo versato per i ricambi è rimasto invariato (circa 1,6 miliardi l’anno). L’autoriparatore ha preferito la sostituzione dei ricambi alla riparazione, e l’incremento della richiesta ha fatto aumentare i prezzi dei ricambi a discapito della manodopera.

 

Una delle conseguenze più dirette dell’aumento dei prezzi dei ricambi è il proliferare della contraffazione, che costa al comparto automotive globale ben 45 miliardi di dollari l’anno. Solo tra il 2014 e il 2016 sono stati sequestrati oltre 1,5 milioni di pezzi contraffatti. Varie le iniziative dei grandi marchi del settore per arginare il fenomeno. Ad esempio Mopar, brand di riferimento per i servizi, il customer care, i ricambi originali e gli accessori per i marchi di FCA nel mondo, sta lanciando una campagna contro i ricambi contraffatti, “rischiosi per l’integrità dei veicoli e per la sicurezza di chi è a bordo”. Mopar ha anche attivato un’apposita casella di posta elettronica per la segnalazione di pezzi di ricambio contraffatti:  alertricambi@fcagroup.com

Anche la Nissan si è attivata per difendersi dalla minaccia della contraffazione. E, grazie alla collaborazione partita nel 2013 con MarkMonitor, azienda internazionale specializzata nella protezione dei brand online, è riuscita a rimuovere oltre 31.700 prodotti contraffatti e ha intrapreso azioni contro 125.000 annunci presenti sui marketplace, per un valore di 283 milioni di dollari.

Questi i ricambi maggiormente soggetti a contraffazione: testine dello sterzo, frizioni, pistoni, cuscinetti motore e pompe acqua, pastiglie e dischi freno, candele e candelette, sistemi di iniezione, filtri e spazzole tergicristallo, tendicinghia e punterie idrauliche, fanali, fari e proiettori fendinebbia. Diverse le tipologie di contraffazione: c’è chi riproduce lo stesso marchio su un ricambio contraffatto che imita visivamente quello originale; e chi viola i diritti di marchio apponendo quest’ultimo su un prodotto del tutto dissimile dall’originale. Altre modalità di contraffazione sono: produrre false certificazioni di qualità/omologazioni europee, dichiarare caratteristiche non veritiere, usare la dicitura “made in Italy” in modo fraudolento.

Riconoscere un ricambio contraffatto non è facile, nemmeno per gli addetti ai lavori. Ma il consiglio sempre valido è quello di diffidare dai prezzi troppo bassi rispetto alla media del mercato e di affidarsi a operatori professionali e riconosciuti.

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